La Bistecca

Bentornati sul Blog!

Oggi parliamo della Bistecca alla Fiorentina, o semplicemente Bistecca, perché qui da noi la Fiorentina è la magica viola che gioca ai’Campo di Marte la domenica.

Allora su questo argomento si deve dire che siamo un po’ duri, nel senso che non ci interessano tanto le discussioni sul come è meglio (alta, bassa, cotta, cruda e via discorrendo), ma la nostra (di noi fiorentini intendo) posizione è questa: si fa così e basta. Se ti piace è così, sennò mangia un’altra cosa!

A titolo di curiosità storica si narra (poi vai a sapè se è vero) che il nome bistecca derivi dall’inglese beef-steak, esclamato da dei fantomatici viandanti anglosassoni ai tempi dei Medici quando Firenze era crocevia di importanti scambi commerciali. Proprio in Piazza San Lorenzo (a 100 metri dalla Trattoria) sembra che i munifici Medici offrissero generosamente (e già la vedo poco probabile, in quanto come tutti sapete i Medici erano dei banchieri) in occasione della festa di Lorenzo, delle succulente bistecche cotte sulla brace. Ovviamente di questo fatto non vi è testimonianza, né selfie o video su youtube.

Ma non è questo l’importante, l’importante per quanto ci riguarda è dare delle poche, ma chiare e inequivocabili , indicazioni soprattutto su cosa FARE  e NON FARE quando si vuole mangiare una Bistecca alla Fiorentina.

Ripeto, trattasi di Bistecca alla Fiorentina, che non è l’unico modo di gustare quel taglio di carne che si ottiene dalla lombata di vitello adulto, in quanto in tutto il mondo si mangiano bistecche, e a gusto di qualcuno anche meglio delle nostre; questo lo dico per prevenire commenti del tipo “ ma è cruda “ o “ a me fa schifo il sangue”.  La bistecca alla Fiorentina è solo “al sangue“, non c’è altro da aggiungere.

La carne

Il taglio, come si è detto, è ottenuto dalla parte posteriore della lombata, dove l’osso a forma di “ T “ divide il filetto dal controfiletto. Non che il resto della lombata non sia buono, tutt’altro, anzi c’è chi preferisce la parte nella costola (o costata), ma nella costola NON E’ ALLA FIORENTINA. L’animale in questione deve essere adulto, di almeno 30 mesi, per cui, visto che la bistecca deve essere alta almeno 4 cm (sennò è una braciolina) ne deriva che il peso non sarà mai meno di un kilo, un kilo e due. Per il tipo di razza dell’animale è chiaro che quando è nata la bistecca (ben prima della globalizzazione) si usava la Chianina, che era la razza diffusa qui in toscana. Oggi secondo me questo fatto ha perso un po’ del suo significato, ma non vorrei essere considerato un eretico per questo.

Preparazione

Semplice: nulla

Non va marinata, né salata, e non deve essere appena tolta dal frigo (non è una birra direbbe qualcuno che conosco) sennò rimane ghiaccia dentro.

Cottura

Sulla brace, che deve essere forte… Avete presente appena il colore dei carboni diventa bianco/grigino? Ecco, allora 5 minuti per parte e poi 5 in piedi sull’osso. Per girarla si usa la paletta, non il forchettone sennò si sciupa.

Sale e pepe di mulinello e via a tavola!

Pene previste per i seguenti reati di lesa maestà

Aggiunta di limone: dai 3 ai 12 mesi di petti di pollo pranzo e cena (co’il limone si fa la granita)

Aggiunta di ketchup o maionese: foglio di via immediato e interdizione a vita da tutti i ristoranti di Firenze

Accompagnarla con acqua o peggio ancora Coca Cola (rabbrividisco solo al pensiero): obbligo di frequenza a un corso di recupero per astemi

Vabbè, ora s’è scherzato un po’… via vi saluto: Bonaaaaa, ci si vede ai’Ristorante!

Lasciate un commento