I Cenci

I Cenci di Carnevale

S’è appena finito coi panettoni, panforti, ricciarelli e già si pensa a Berlingaccio! E allora vai con schiacciate alla Fiorentina, cenci e compagnia bella, un ci s’ha a far mancar nulla!

A parte tutto, è vero che il Carnevale negli ultimi anni è andato un po’ in disuso a discapito di altre feste che trent’anni fa non si sapeva nemmeno che esistessero, però noi siamo qui per difendere anche le nostre tradizioni, sennò che ci si sta a fare. Mi ricordo quando ero bambino e s’andava sul lungarno a vedere tutte le maschere… era una vera festa e chissà che ci sembrava di fare tirando coriandoli e stelle filanti…

Nostalgia a parte, quindi io du’cenci (o donzelli, chiacchiere, frappe, sfrappole, chiamateli come vi pare tanto li fanno in tutta Italia e ognuno li chiama a modo suo) li farei, vedrete che unn’avanzano di sicuro, qualcuno che li mangia lo si trova sempre e poi i cenci fanno tanto “ famiglia” perché veramente sono una cosa facilissima da fare e quindi si fanno in tutte le case e poi si possono mangiare a tutte le ore, son buoni a colazione, pranzo e merenda, mica come quella roba che vendono ai’supermercato nelle buste di plastica!

I Cenci

La ricetta

Per la ricetta, riporto quella dell’Artusi ma, come al solito, ci sono diverse varianti, chi li vuole meno dolci metterà meno zucchero… l’importante come sempre è mangiarli con le persone giuste, per il resto ci si può adattare.

  • Farina 600 gr
  • zucchero 250 gr
  • burro 100 gr
  • 8 uova
  • buccia grattugiata di un arancio
  • un bicchiere di vinsanto
  • una bustina di vanillina o se ce l’avete una bacca di vaniglia
  • un pizzico di sale,
  • una presa di lievito per dolci

Si prepara l’impasto facendo il cratere con la farina alla quale avremo mescolato la presa di lievito e mettendo al centro tutti gli ingredienti. Impastiamo bene fino ad ottenere un impasto liscio e omogeneo. S’infarina un poco e si fa riposare un’oretta, fasciato in un tovagliolo. Lo riprenderemo in mano ed, un poco alla volta, aiutandoci con della farina, lo tireremo con un mattarello fino ad avere una sfoglia più sottile di una moneta. La taglieremo a losanghe lunghe circa 10 cm, meglio con la rotellina zigrinata.

Li getteremo, entrando sotto di loro con una coltella larga, in abbondante olio di arachidi ben caldo, girandoli un paio di volte con una paletta. Appena prendono colore, con il ragno li prendiamo e li mettiamo ad asciugare su carta gialla e una volta tiepidi si cospargeranno con zucchero a velo. Sono una sciccheria accompagnati da un bicchierino di vinsanto.

Con questo vi saluto e auguro un buon Carnevale a tutti e non vi scordate… Vi s’aspetta da Garibardi!

 

 

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